09 dicembre 2007
"Shrek 3"
25 novembre 2007
11 novembre 2007
"Number 23"
"Grindhouse - A prova di morte"
21 ottobre 2007
30 settembre 2007
Nuova auto
29 settembre 2007
20 settembre 2007
L'acqua di Milano
04 settembre 2007
Sophie Ellis-Bextor
01 settembre 2007
Che magnata, ad Ariccia!
31 agosto 2007
Fine della pacchia...
13 agosto 2007
Aggiunto anche Třeboňsko
12 agosto 2007
Stříbřec su Wikipedia
09 agosto 2007
Sul treno da Jindřichův Hradec a Nová Bystřice
29 luglio 2007
22 luglio 2007
Tornati a casa...
01 luglio 2007
Quasi in partenza...
25 maggio 2007
07 maggio 2007
"The Prestige"
Nell’Inghilterra di fine ‘800 due prestigiatori, con due opposti modi di vedere la vita (e la magia, cioè la vita, appunto), lavorano presso la stessa compagnia, quando uno dei due (Bale), il più geniale ma anche il più goffo, decide che per rendere i numeri di magia più memorabili e più unici, è necessario innovare, sperimentare, anche a costo di mettere a repentaglio la vita umana. Così, durante un numero, stringe più del dovuto il nodo ai polsi della moglie dell’altro, nodo da cui avrebbe dovuto agevolmente liberarsi una volta immersa nella consueta vasca piena d’acqua, ma che invece sarà la causa della propria morte. L’altro (Jackman), molto più show-man, ma meno incline alle novità rischiose e spettacolari, nonché marito della sventurata, gli dichiara guerra.
Una guerra che degenera presto in colpi e numeri di magia sempre più straordinari e difficili, fino a quando sui giornali non appare il richiamo al numero dei numeri, al trucco dei trucchi, a ciò che più di ogni altro avrebbe giustificato il sacrificio di una vita intera: il “trasporto umano”, inventato dal mago più goffo dei due, ma che provoca l’invidia dell’altro, sicuro di poterlo mettere in scena meglio, una volta scoperto il trucco. Riuscirà a scoprirlo? Oppure ne escogiterà uno tutto suo?
Il grandissimo regista Nolan, dopo alcuni film memorabili (“Memento”) e altri decisamente meno riusciti (“Insomnia” e in parte anche “Batman begins”), qui dirige al suo meglio, in autentico stato di grazia, capace di tirare fuori il meglio delle capacità recitative dagli interpreti (su tutti, il mitico David Bowie nei panni nel grande scienziato Nikola Tesla, realmente esistito).
Il film potrebbe essere suddiviso in blocchi, in ognuno dei quali il protagonista è uno dei due prestigiatori, a fasi alterne, in modo che sia chiara la percezione dell’escalation del loro rapporto, che è di stima e odio profondo; lo scopo principale di tale struttura, comunque, è probabilmente il tentativo, perfettamente riuscito, di far percepire allo spettatore l’ineluttabilità del colpo di scena e soprattutto la realizzazione delle parole di Caine, secondo il quale “voi, in realtà, non volete vedere, perché vi piace essere ingannati”. Queste parole sono la chiave di tutto. In fondo, se ci pensiamo bene, che altro è questo, se non il cinema stesso?
Voto 9,5 (****1/2)
"Il diavolo veste Prada"
La morale del film è arcinota, ma il pregio principale di questo lungometraggio sta nel descrivere con dovizia di particolari un mondo, quello della moda, che appare dorato solo a chi lo osserva dall’esterno, ma che all’interno è governato da regole spietate, come, per la verità (il regista non lo dice, ma lo fa capire), il mondo dell’imprenditoria in genere.
Film sorprendente, che riesce a far apparire a volte persino simpatica una realtà che solitamente sfugge dall’interesse dei comuni mortali; un tagliente ritratto dell’upper class newyorkese, divisa tra feste e superficialità di ogni tipo.
Menzione speciale per la Streep, bravissima come sempre, ma soprattutto per l’incredibile Stanley Tucci: impossibile non affezionarsi ai suoi personaggi. Impareggiabile nel ruolo dello stilista gay, il più acuto di tutta la redazione (fate attenzione, ad esempio, a ciò che dice quando sta sovrintendendo al servizio di foto al Central Park).
Ma alla fine il dubbio rimane: “Gabbana con una o due B?”
01 maggio 2007
"The departed"
Un aspirante poliziotto (Damon), che vive fin da bambino sotto l’ala protettiva del più grosso boss della città (Nicholson), riesce non solo ad entrare in polizia, ma perfino a farsi scegliere da due capi (Sheen e Wahlberg) come membro di una unità speciale della polizia, dedicata espressamente proprio a combattere il crimine mafioso in città. Subito dopo, gli stessi due selezionatori scartano un poveraccio, al limite del rifiuto umano (Di Caprio), salvo poi ripescarlo proprio per la sua storia border-line tra onestà e truffa quale infiltrato nell’organizzazione mafiosa. Senza sapere uno dell’altro, e soprattutto senza essersi mai conosciuti, sarà una lotta all’ultimo sangue, a distanza, senza esclusione di colpi.
A mio modesto parere sopravvalutato dalla critica, secondo me è lontano dai migliori film di Scorsese; tuttavia, resta un buon gangster-movie.
Voto 7 (***)
30 aprile 2007
Finalmente la pioggia...
28 aprile 2007
Maledetta allergia!
06 aprile 2007
AUGURI!!!
03 aprile 2007
25 marzo 2007
Palazzo Mezzanotte
22 marzo 2007
Grazie, Dodo!
18 marzo 2007
Per ora...
Manutenzione sulla Home Page...
17 marzo 2007
Salviamo il Duomo!
15 marzo 2007
Giornata FAI di primavera
14 marzo 2007
Perdono, matreeeeeee...
11 marzo 2007
"Ho voglia di te"
Ok, lasciatemelo dire: che palle ‘sti film che devono a tutti i costi svolgersi a Roma e che hanno come set i soliti luoghi noti della capitale! Sembra quasi che le storie che narrano siano al servizio di dispendiosi spot a fini turistici del buon Veltroni. Questo caso, poi, è emblematico: sembra di stare all’interno di uno dei fastidiosi spot della TIM (quelli con De Sica), che infatti compare quale pubblicità occulta numerose volte, in cui i soliti giovani scavezzacollo romani, forzatamente simpatici, volutamente un po’ canaglie, ma soprattutto grandi fancazzisti, si amano, si tradiscono, poi si ri-amano. Perché non provare a raccontare qualcosa di nuovo? E’ davvero la fiera delle banalità e della inverosimiglianza: ogni singolo passaggio del film non è credibile, è assurdo e a volte perfino fastidioso nella sua falsità. La trama è insulsa e banalissima, gli attori pessimi (Scamarcio fa la solita parte del tenebroso che nasconde qualcosa del suo passato: la fa male ed evidentemente non sa fare altro) e la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. Il film presenta tutti i difetti dei vari manuali d’amore, genere della commedia romanesca che ora va tanto di moda. Da evitare con la massima cura. Voto 3,5 (*1/2)