22 ottobre 2006

Casa Tua Osteria

Dal fondatore e proprietario della notissima trattoria romana "Giulio pane e ojo", sempre in Porta Romana (a pochi metri da "Giulio") ha aperto ai primi di settembre questa osteria, che in realtà assomoglia di più ad un ristorante di classe che a una bettola. Diciamo che è un'osteria di classe, ok? Ambiente molto intimo, luci soffuse, molto lontano dal cliché a cui "Giulio" ci ha abituati, cioè chiassoso e caciarone.
Le specialità di Casa Tua Osteria sono tutte ispirate alla cucina toscana: infatti il menu contiene unicamente piatti di quella cucina. Forse devono ancora un po' affinarsi, ma il servizio ai tavoli è cortese e rapidissimo, i piatti sono ottimi e per niente costosi (primi tutti 8 €, secondi tutti 13 €), e soprattutto non esiste quella aberrazione del doppio turno, quindi potrete prenotare per le 21 e stare comodi fin quando volete.
Ci hanno anche offerto i biscotti col Vinsanto (ottimi), ma abbiamo avuto paura dei dolci, perché su alcuni siti specializzati le recensioni degli utenti erano unanimemente critiche su questa parte del menu.
Il tutto per circa una ventina di Euro a testa (pochissimo di più...)
Da provare, assolutamente. Ci tornerò con la mia famiglia martedì sera; la mia esperienza mi ha insegnato che non si dovrebbe MAI tornare per la seconda volta in un ristorante: se ti ha fatto schifo la prima, perché tornarci?, ma anche se ti è piaciuto, la seconda volta resti irrimediabilmente deluso...

09 ottobre 2006

Incredibile dictu...

...ma, con riferimento al precedente post, l'ATM mi ha risposto perfino una seconda volta!!!
"Egregio Signore,la informiamo che abbiamo provveduto ad inoltrare la sua segnalazione al settore competente per l'opportuna conoscenza.Le facciamo tuttavia presente che il problema dell'accattonaggio è di difficile risoluzione.ATM collabora costantemente con le Forze dell'Ordine che ricordiamo è l'unica istituzione che ha l'autorità di intervenire in tali casi.Contiamo di risolvere in via definitiva tale problematica con la chiusura dei varchi in metrò a seguito della entrata a pieno regime del sistema di bigliettazione elettronica e magnetica per cui sarà impossibile entrare o uscire dalla metropolitana senza documento di viaggio valido.Distinti saluti."
Sono sconvolto. Seconda nota di merito per ATM.

08 ottobre 2006

L'ATM e l'accattonaggio

Chi vive a Milano li conosce bene: avete presente quei rompic... che nelle ore di punta (che già si sta stretti...) salgono sui treni della metropolitana e chiedono soldi, chi mostrando deformità fisiche, chi suonando improbabili e fastidiose melodie, chi con la solita tiritera "siamo scappati de Bosna" e simili? Bene.
Un po' perché ne ho un po' piene le balle, un po' perché amo la mia città e mi piacerebbe che le cose andassero il più possibile per il verso giusto (anche tenuto conto che un viaggio in metropolitana è un immancabile biglietto da visita di Milano nei confronti dello straniero), a fine agosto mi sono deciso a scrivere all'ATM, tramite il suo sito: a proposito, fateci una capatina, perché è davvero molto ben fatto, sempre aggiornato in tempo reale e soprattutto fornito di tutte, ma proprio tutte, le informazioni che cercate se dovete spostarvi per Milano e provincia e siete sprovvisti di mezzo privato.
Nella parte sinistra della homepage, c'è un link che recita così: "FAI SENTIRE LA TUA VOCE: ATM TI ASCOLTA!". Ho fatto le mie segnalazioni per iscritto e francamente pensavo che la cosa si sarebbe chiusa lì, anche perché il link parlava di "ascolto" da patre di ATM, e non anche di una "risposta".
Invece, dopo poco più di un mese, la risposta è arrivata:
"Gentile Signore, la informiamo che da anni ATM sta cercando di risolvere il problema anche con l'ausilio delle Forze dell'Ordine. Contiamo sul fatto che con la chiusura dei varchi conseguente all'entrata in vigore a pieno regime della biglietteria elettronica e magnetica, che impedirà l'entrata e l'uscita di chiunque non possegga un documento di viaggio valido, il fenomeno si riduca sensibilmente.
Distinti saluti. "
Una nota di merito per ATM.