11 marzo 2007

"Ho voglia di te"

Ok, lasciatemelo dire: che palle ‘sti film che devono a tutti i costi svolgersi a Roma e che hanno come set i soliti luoghi noti della capitale! Sembra quasi che le storie che narrano siano al servizio di dispendiosi spot a fini turistici del buon Veltroni. Questo caso, poi, è emblematico: sembra di stare all’interno di uno dei fastidiosi spot della TIM (quelli con De Sica), che infatti compare quale pubblicità occulta numerose volte, in cui i soliti giovani scavezzacollo romani, forzatamente simpatici, volutamente un po’ canaglie, ma soprattutto grandi fancazzisti, si amano, si tradiscono, poi si ri-amano. Perché non provare a raccontare qualcosa di nuovo? E’ davvero la fiera delle banalità e della inverosimiglianza: ogni singolo passaggio del film non è credibile, è assurdo e a volte perfino fastidioso nella sua falsità. La trama è insulsa e banalissima, gli attori pessimi (Scamarcio fa la solita parte del tenebroso che nasconde qualcosa del suo passato: la fa male ed evidentemente non sa fare altro) e la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. Il film presenta tutti i difetti dei vari manuali d’amore, genere della commedia romanesca che ora va tanto di moda. Da evitare con la massima cura. Voto 3,5 (*1/2)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eppure mi pareva che la critica avesse apprezzato... :(

Kral Zab ha detto...

Mi dispiace, ma ti sbagli, Dodo: la critica l'ha (giustamente) stroncato. Un commento apparso sul Corriere di ieri, a firma del noto critico Paolo Mereghetti, ne parlava praticamente negli stessi termini con cui l'ho fatto io...